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Il simbolo rotariano

 

L’uomo, lungo la storia, quando ha cercato di esprimere la propria visione del mondo e della vita, ha sempre cercato di fare ricorso ai simboli.

Così, anche il Rotary, ha adottato un simbolo per manifestare il proprio pensiero e la propria operatività .

Questo è il simbolo che tutti i rotariani conoscono:

simbolo rotariano

Per rendere comprensibile questo simbolo, abbiamo pensato di esplorarne i possibili significati, come se volessimo fare un viaggio virtuale all’interno di esso. Quando compiamo un viaggio, molto di quello che ci troviamo di fronte lo conosciamo già, molto invece è per noi ancora un segreto da disvelare. Così avverrà in questo viaggio che ci accingiamo a fare.

Lo inizieremo partendo dalla scritta Rotary International che troviamo all’interno del simbolo che stiamo considerando.
E per far questo torneremo indietro nel tempo e precisamente a Chicago nel 1905, quando quattro persone si ritrovarono insieme per dare vita ad un movimento che oggi conta nel mondo oltre un milione e duecentocinquanta mila persone.

Quali capacità avevano queste quattro persone per riuscire in questa grande impresa?
Paul Harris era un avvocato, ma aveva fatto anche il cowboy, il cronista per un quotidiano ed aveva pure lavorato come attore di teatro e venditore di marmi e graniti.

Tutte queste attività gli permisero di sviluppare una capacità importante: la capacità di analizzare i problemi e le situazioni.

Silvester Schiele era un commerciante di carbone. La maggior parte delle sue giornate le trascorreva con i propri clienti cercando di persuaderli che quanto lui offriva era meglio di quanto la concorrenza potesse offrire loro. Aveva sviluppato una capacità importante: la capacità di comunicare.

Gustave E. Loher era un ingegnere minerario. Aveva compreso che il miglioramento di ciascuna attività richiede, l’aiuto della tecnologia. Anche lui aveva sviluppato una capacità, diversa da quelle maturate dalle altre due personalità di cui abbiamo parlato, ma ugualmente importante : la capacità di utilizzare la tecnologia.

Hiram E. Shorey, faceva sì il sarto, ma nel momento in cui andava in concreto a tagliare e a montare un capospalla, tutte queste azioni le aveva già fatte mentalmente. Aveva sviluppato un’altra capacità importante : la capacità di progettare.
Queste quattro capacità: la capacità di analizzare problemi e situazioni, la capacità di comunicare,  la capacità di utilizzare la tecnologia e la capacità di progettare non sono però sufficienti a poter creare un movimento come quello rotariano.

Ne occorre un’altra: la capacità di leadership.

“Mi venne l’idea che forse le mie sensazioni  erano comuni a centinaia o migliaia di persone che erano arrivate come me in questa metropoli…. Ero sicuro che c’erano tanti altri giovani che venivano come me dalla provincia, dai paesi di campagna, per farsi strada a Chicago ….Perché non provare a riunirli? Se anche gli altri cercavano un affiatamento di questo tipo, forse saremmo riusciti a creare un qualcosa di utile”: queste le parole con cui Paul Harris si esprime in un suo scritto e con questo introduce una finalità, uno scopo da condividere con gli altri con cui fare gruppo.

Un gruppo che lavora su uno stesso “obiettivo” accettato e condiviso.
Fu scelto il nome Rotary nell’accezione di “a rotazione”, in quanto questo gruppo che si era andato  formare ruotava le riunioni ogni settimana nei rispettivi uffici e nel far questo aveva iniziato a sviluppare una capacità, quella della leadership, la capacità di auto-influenzarsi per raggiungere un obiettivo stabilito, comune, accettato e condiviso. “Qualcosa di utile” .

Il loro primo service : un servizio igienico pubblico di fronte al Municipio di Chicago dove affluivano ogni giorno centinaia di persone.

Terminata questa prima parte di viaggio, entriamo nella seconda e per far questo utilizzeremo due oggetti che potrebbero essere assimilati al simbolo rotariano nel suo insieme: la ruota di una bicicletta che potrebbe essere da cross e una rotella di un movimento meccanico di un orologio.

La ruota di una bicicletta è costituita da tre componenti: il cerchio (rim), il mozzo (hub)  ed i raggi (spoke).

Il cerchio (copertone tassellato/24 denti), rappresenta il principio fondante rotariano, cioè la mission (perché esistiamo), ovvero incoraggiare e promuovere gli ideali del servizio e creare qualcosa di utile, tanto per usare nuovamente le parole di Paul Harris.

Perché 24 denti? Perché questa ruota gira sempre per 24 ore, tutti i giorni, tutte le settimane, tutti i mesi, tutti gli anni.

Perché tassellata? Perché la strada per realizzare qualcosa di utile non è semplice da percorrere: è come se fosse una strada sterrata con buche, sassi  e dislivelli.

Come implementare questa mission? Mettendo al servizio delle comunità le proprie competenze e le proprie disponibilità economiche.

La mission è quella che crea il senso di appartenenza, che è la sensazione di essere connessi e di essere accettati all’interno di una comunità. Il mozzo invece rappresenta la vision (cosa vogliamo essere): essere protagonisti  nella progettazione ed erogazione di servizi utili e validi per l’Umanità ed  il valore  (cosa è importante per noi): credere che il mettere insieme le nostre competenze professionali possa portare a produrre servizi di elevata qualità.

Vision e Valore costituiscono la motivazione. Il termine deriva dal latino motus e indica ciò che ci spinge, la forza che ci guida verso un obiettivo, verso una meta.

I raggi sono sei, tutti uguali, perché hanno lo stesso peso e rappresentano gli strumenti  per produrre i Service.

Il primo raggio rappresenta l’etica rotariana, i comportamenti e gli atteggiamenti che divengono il saper essere rotariano.

L’etica rotariana è basata sul Codice Etico Rotariano concepito da Herbert Taylor ed è costituito dalle risposte da dare alle 4 domande.

Ciò che noi pensiamo e facciamo:
I. risponde a verità?
II. è giusto per tutti gli interessati?
III. darà vita a buona volontà e a migliori rapporti d’amicizia?
IV. sarà vantaggioso per tutti gli interessati?

Il secondo raggio è dato dall’amicizia, intesa come possibilità di contare sull’altro .

Il terzo raggio è dato dalla disponibilità economica. Non è possibile realizzare Service senza il denaro.

Il quarto raggio è dato dalle competenze e cioè le conoscenze ( il sapere) e la capacità di utilizzare le conoscenze, le abilità: il saper fare.

Il quinto raggio rappresenta l’equilibrio generazionale che permette di affiancare alle vecchie competenze le nuove competenze che nascono nel tempo.

Il sesto raggio rappresenta le categorie professionali.

Il secondo oggetto, come abbiamo detto , che utilizzeremo, è la rotella in un movimento meccanico di un orologio: ciò per far comprendere che il Rotary non può svolgere da solo la sua attività, ma ha bisogno di integrarsi con Istituzioni, Fondazioni, altre Associazioni e quant’altro.

Terminiamo il nostro viaggio nel simbolo rotariano, prendendo in considerazione , il colore giallo oro e la scanalatura a chiave al centro.

Il colore giallo oro rappresenta la preziosità data dagli elevati principi morali dei rotariani infine, la scanalatura a chiave al centro rappresenta la multietnicità e multiculturalità, in quanto qualsiasi individuo, al di là della sua cultura (anche religiosa ) ed etnia può inserire la chiave nella serratura ed entrare nel Rotary.

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