Covid-19: «Io mi vaccino e tu?»
FIRENZE – «Per le vaccinazioni contro il Covid-19 in Toscana non abbiamo, al momento, un problema di personale e di strutture ma di disponibilità di vaccini. Il nostro obiettivo è poter arrivare a vaccinare, entro settembre prossimo, almeno il 70% abitanti (2,6 milioni circa). Ad oggi, tra prima dose e richiami, sono state utilizzate 210 mila dosi. La strada è ancora lunga». Così il Governatore della Toscana Eugenio Giani è intervenuto martedì 16 febbraio ad un dibattito online promosso da tutti i Rotary Club dell’area fiorentina sul tema: «Io mi vaccino, e tu?» alla quale erano presenti oltre 250 partecipanti «da remoto». Tra questi Letizia Cardinale, Governatore del 2071° Distretto del Rotary International e i PDG Franco Angotti e Arrigo Rispoli. Ospiti del dibattito Renzo Berti, direttore del reparto di prevenzione Ausl Toscana Centro, Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale, Giancarlo Landini, direttore delle Specialistiche mediche Ausl Toscana Centro, l’immunologa Donatella Macchia e l’infettivologo Michele Trotta.
Tra i conduttori della serata Gabriele Cané, editorialista del Quotidiano Nazionale-La Nazione e Ferdinando Del Prete, ortopedico e presidente del Rotary Club Firenze Sud. All’inizio del collegamento l’assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro ha portato il saluto del sindaco Nardella e dell’amministrazione comunale, sottolineando l’importanza di efficaci campagne vaccinali a ogni livello, come Palazzo Vecchio stesso ha già fatto verso i propri dipendenti.
Domanda irrinunciabile per Giani: «Visto che mancano, lei è d’accordo all’acquisto di vaccini da parte delle singole Regioni italiane?». «Favorevolissimo – risponde senza esitazione il Governatore – ma senza creare un clima di aspettativa inutile. Sono ad oggi pessimista sul fatto che oggi le Regioni possano acquistare direttamente, perché lo Stato ha preso impegni con l’Unione Europea. Resto comunque convinto che, in una seconda fase, diventerà importante il ruolo delle Regioni. Ma solo quando ci saranno più case farmaceutiche sul mercato dei vaccini, regolarmente autorizzate dallo Stato».
A fronteggiare il Covid non c’è solo il vaccino. La vera novità sono gli anticorpi monoclonali, che si stanno sperimentando anche in Toscana. «Sono efficaci – dice il dottor Trotta – ma hanno il loro tallone d’Achille nel fatto che devono essere somministrati in fase molto precoce. La loro efficacia funziona se intervengono prima che il virus colpisca gli organi bersaglio». «Vogliamo essere ottimisti sull’impiego dei monoclonali – aggiunge anche Giani – senza comunque dimenticare l’attuale loro costo elevato, circa 1200 euro a dose. Succede sempre così in campo farmaceutico nel caso dei nuovi prodotti. Poi aumenta la distribuzione e i prezzi si assestano a livelli più bassi».
Da poco è partita la campagna vaccinale in Toscana. Come ricorda il dottor Berti, è suddivisa in quattro fasi: operatori sanitari e gli anziani over 80, personale scolastico/universitario e forze armate e di polizia under 55, persone tra 55 e 79 anni, resto della popolazione di età superiore a 16 anni. Se questo è lo schema, non sono invece disponibili le date, perché tutto dipenderà dalla disponibilità di vaccini. Prevista anche la vaccinazione a casa per chi è impossibilitato a muoversi.
Fondamentale e non certo ultimo per importanza l’ausilio dei medici di famiglia con i quali, come ha sottolineato il professor Cricelli, è stata recentemente firmato un protocollo dalla Regione Toscana. Saranno loro a chiamare di volta in volta i propri pazienti per informarli del luogo dove potranno vaccinarli. Disponibilità di dosi permettendo, naturalmente.