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Un momento del convegno che si è svolto a Firenze

Volontariato: cosa lega il mondo Scout al Rotary

Un momento del convegno che si è svolto a Firenze
Un momento del convegno che si è svolto a Firenze

FIRENZE – Lo spirito che anima il mondo Scout e quello del Rotary International ha un comune denominatore: servire con altruismo il prossimo. Non a caso molti soci rotariani hanno un passato (e talvolta anche un presente) nella vita associativa scout. Se ne è parlato sabato 14 maggio, presso l’AC Hotel Firenze by Marriot, nel convegno (il primo del suo genere) «Rotary e Scautismo, unica missione: servire» promosso in cooperazione da International Fellowship of Scouting Rotarians (ISFR) – Sezione Italia (presidente Dino Bruno) e Rotary Club Firenze Nord, presieduto da Massimo Conti Donzelli

Nell’occasione una socia del Rotary Firenze Nord, Maria Lara Paolucci, ha ricevuto il premio «Fulvio Janovitz Award», istituito nel nome del past president del Rotary Firenze Nord e scout per lunghissimo tempo e che, per tutta la sua vita. ha rappresentato la perfetta sintesi tra i due mondi. «Durante questo convegno – ha detto con emozione la premiata ringraziando del riconoscimento – mi sono chiesta se la mia vita sarebbe stata diversa se non fossi stata Scout. Mi rendo conto che esserlo stato mi ha aiutata ad essere quella che sono».

Maria Lara Paolucci premiata dal presidente Massimo Conti Donzelli
Maria Lara Paolucci premiata dal presidente Massimo Conti Donzelli

L’incontro fiorentino – patrocinato anche da tre Distretti Rotary (2071° Toscana, 2072° Emilia Romagna, 2101° Campania) e dal Centro Studi ed Esperienze Scout «Baden Pawell» diretto da Vittorio Pranzini – è avvenuto dopo un anno dalla costituzione di IFSR Sezione Italia con l’intento di evidenziare come i valori dello scautismo siano gli stessi del Rotary. Non a caso il 50% dei rotariani in Italia – è stato ricordato – ha un passato scout ed è proprio il servizio, sebbene inteso in modo diverso, il legame fondamentale fra le due associazioni.

Se nello scautismo il servizio aiuta i giovani a crescere, nel Rotary viene messo in pratica ciò che è stato appreso come scout diventando, così, un valore aggiunto. Simili nel significato anche i motti delle due associazioni: quello del Rotary che è «servire al di sopra di ogni interesse personale» e quello degli Scout rappresentato nei tre punti della Promessa scout «servire Dio e la Patria e aiutare gli altri in ogni circostanza».

Il convegno è stato moderato da Fabrizio Marinelli, ordinario di diritto privato all’Università degli Studi dell’Aquila, rotariano e per lungo tempo componente del Consiglio Nazionale del Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani. Molti i relatori del mondo Rotary e Scout che hanno spiegato come i valori dell’associazione di professionisti e imprenditori creata a Chicago nel 1905 dall’avvocato Paul Harris esistano anche nel movimento educativo scout creato dal generale Sir Robert Baden-Powell a Londra nel 1907. 

Tra questi Emanuele Rossi, ordinario di diritto costituzionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e già responsabile nazionale A.G.E.S.C.I. della Branca Rover, ha sottolineato come molte dei valori scout siano contenuti nella nostra costituzione. L’articolo 2, ad esempio, fa riferimento alla solidarietà ma anche a quelle formazioni sociali che aiutano il singolo a sviluppare la propria personalità. «La nostra costituzione è stata in un certo senso rivoluzionaria – ha spiegato – perché per la prima volta nella nostra storia ha messo lo Stato al servizio dei cittadini e non il contrario come avveniva in precedenza». 

«I valori su cui si fonda lo Scautismo dovrebbero essere anche osservati sia dall’informazione che dalla politica, che dovrebbero essere sempre più al servizio dei cittadini svolgendo anche una funzione sociale». Lo ha detto – in collegamento da remoto – il giornalista e scrittore Piero Badaloni, già componente della Pattuglia Nazionale Stampa AGESCI, che ha tra l’altro ricordato la figura di Davide Sassoli, lo scomparso presidente del Parlamento europeo con un passato anche lui nel mondo scout. 

La solidarietà è un altro valore importante che lega Scautismo e Rotary, hanno sottolineato numerosi relatori. Il motto che Robert Baden-Powell ha coniato sin dall’inizio della sua opera educativa è «Semel Scout, Semper Scout» (Scout una volta, Scout per sempre). E se per i ragazzi questo significa aiutarsi l’un l’altro, far sì che i più grandi insegnino ai più piccoli, nel Rotary vuol dire mettersi al servizio della comunità, anche con l’aiuto degli «Scouting Rotarians» che possono essere una vera risorsa per l’associazione rotariana. 

Il saluto del sindaco di Firenze è stato portato da Sara Funaro, assessore all’Educazione e al Welfare. Nel suo intervento Funaro ha tra l’altro sottolineato che associazioni come gli Scout siano importanti per i giovani in un periodo difficile come questo dove per quasi due anni sono stati soli e chiusi in casa davanti ad un computer o uno smartphone, gli unici connettori sociali e scolastici. Vivere lo Scautismo significa dedicarsi agli altri, aiutarsi l’un l’altro, crescere nel modo giusto. Valori che i giovani rischiano di perdere compromettendo la propria crescita personale ma anche il loro futuro anche professionale.

La figura del rotariano e scout di lungo corso Fulvio Janovitz era stata ricordata, alla vigilia del convegno, anche nel corso di una conviviale del Rotary Firenze Nord. Presenti numerosi soci del Club, con i partecipanti all’incontro del sabato e i familiari di Fulvio. Tra questi il figlio Marcello, oggi socio del Firenze Nord. Tutti molto emozionati. Vittorio Pranzini, presidente del Centro Studi ed Esperienze Scout «Baden-Powell» ha evidenziato – in un suo ricordo – le doti morali di Fulvio Janovitz, la sua disponibilità e generosità nei confronti degli altri sia nella vita professionale che sociale e personale. 

[Elisabetta Failla]

VIDEO REPORT DI FABRIZIO BORGHINI PER ITALIA7 TOSCANA

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