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NIco Gronchi (Confesercenti) intervenuto al Rotary Firenze Nord sul futuro del commercio di prossimità

Gronchi: «Se vive il commercio, vive la città»

NIco Gronchi (Confesercenti) intervenuto al Rotary Firenze Nord sul futuro del commercio  di prossimità
NIco Gronchi (Confesercenti) intervenuto al Rotary Firenze Nord sul futuro del commercio di prossimità

FIRENZE – Ha un futuro il commercio di prossimità? «Se vive il commercio, vive la città» risponde Nico Gronchi, vice presidente nazionale di Confesercenti, ospite il 22 gennaio ad un incontro del Rotary Club Firenze Nord presieduto da Carlo Corbinelli. «In Italia e in Toscana – sottolinea – abbiamo 150 negozi ogni 10.000 abitanti. La media europea che di circa 120-125. Prevediamo un ulteriore abbassamento verso la media europea. A quel punto probabilmente troveremo un equilibrio ma solo se negozi e attività commerciali costruiscono un legame profondo con il luogo in cui operano. Una piazza pulita, viva, vivibile, diventa luogo sicuro per il commercio. Lo stesso ragionamento vale al contrario. Una città può vivere soltanto se ha negozi, bar, ristorantiIl legame con la città sarà la più importante chiave di lettura dei prossimi anni per far sopravvivere il commercio». 

E-COMMERCE

Opportuni comunque anche gli strumenti del digitale, perché «se non accompagniamo le imprese verso l’Internet of Things, la tecnologia più evoluta in particolar modo con l’intelligenza artificiale e sugli strumenti di e-commerce, facendo massa critica, non riusciremo a far sopravvivere le imprese». L’ e-commerce in Italia vale circa 54 miliardi di fatturato solo per i prodotti. Esclusi dunque i servizi. «Questo significa che un prodotto ogni sei in questo momento è venduto da una piattaforma online. Non a caso però il 61% viene fatturato dai primi 9 grandi gruppi mondiali. Di fatto le altre centinaia di migliaia di imprese che operano sul web si spartiscono una torta molto molto più piccola». 

RIGENERAZIONE URBANA

Su questo fronte – ricorda Gronchi che è anche Presidente di Confesercenti Toscana – «abbiamo anche chiesto al governo di aumentare dell’1% la tassazione fiscale sulle grandi compagnie. Avrebbe un gettito di circa 400 milioni per creare un fondo ad hoc per la rigenerazione urbana. Con soldi e risorse vere, non chiacchiere, che permetta di ricostruire quartieri, strade, piazze, contenitori dismessi e mettere in moto quel meccanismo virtuoso che ci permetterà di avere un commercio turismo e servizi in funzione delle città». 

PASSAGGIO GENERAZIONALE

Sul delicato tema del passaggio generazionale e dell’interesse dei giovani all’apertura di nuove attività nel terziario, Gronchi evidenzia che queste ultime sono drasticamente diminuite negli ultimi dieci anni. In particolare c’è stata una forte diminuzione di iniziative giovanili e femminili. I pochi che aprono attività lo fanno nella ristorazione, ma non sempre reggono la concorrenza e i costi. Per questo «nella legge sulle PMI abbiamo chiesto al governo di inserire incentivi e strumenti per il passaggio generazionale, nel mondo dell’artigianato e nel mondo del terziario per garantire un futuro sostenibile». 

Sintetizzando dati di economia reale, Gronchi ricorda infine come il terziario rappresenti il 60% dell’economia nazionale, con un impatto significativo sulla vita delle persone e sull’economia in generale. «A livello locale in Toscana sono numeri piuttosto simili nell’incidenza, ma con un turismo che vale il 16% del complesso del PIL toscano rispetto al 12% della media nazionale. Quindi noi abbiamo export e turismo che in Toscana hanno valori particolarmente importanti. Tuttavia, dal 2022, la situazione è diventata più complessa. Abbiamo notato tra l’altro un cambiamento significativo nei luoghi di vita quotidiana, con perdite consistenti di negozi e punti di vendita, specialmente nei piccoli comuni». Quegli stessi comuni dove un tempo non troppo lontano bastava attraversare la strada per comprare ad esempio il pane fresco. Adesso lo si può fare solo prendendo la macchina e percorrere diversi chilometri. Il contrario della “prossimità”.

Carlo Corbinelli e Nico Gronchi al termine dell'incontro al Rotary Firenze Nord
Carlo Corbinelli e Nico Gronchi al termine dell’incontro al Rotary Firenze Nord

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