Spadolini, lo statista che accettò la satira di Forattini
FIRENZE – A 30 anni dalla scomparsa, Giovanni Spadolini è stato ricordato dal professor Cosimo Ceccuti, in una serata interclub dei Rotary Firenze Nord e Firenze Sesto Michelangelo, presieduti rispettivamente da Elena Rigacci e Anna Paola Capocchi. Tema dell’intervento è stata la nascita del Ministero dei Beni Culturali (oggi Ministero della Cultura) affidato proprio a Giovanni Spadolini nel 1974. 50 anni fa.
Fu l’unico dicastero nato per decreto legge, tanta era l’urgenza di intervenire – ha ricordato Ceccuti – sulla tutela e il riordino del patrimonio artistico nazionale, fino ad allora privo di un vero e proprio indirizzo unitario da parte dello Stato. «Non un centro di potere – diceva Spadolini all’inizio del suo mandato ministeriale – ma un centro di iniziativa intellettuale e politica, quasi un’agenzia in senso anglosassone».
Dalla necessità di coordinare le delicate attività di restauro senza lasciarle alla sola iniziativa locale, al passaggio degli archivi di Stato e biblioteche nella competenza del neo ministero. Tanti i problemi affrontati, non di rado in un confronto con le Regioni tendenzialmente «gelose» dei patrimoni dei rispettivi territori. Come pure la tutela ambientale (non esisteva ancora un Ministero dell’ambiente separato) fu uno dei primi obiettivi affrontati dal nuovo dicastero diretto da Spadolini, che non a caso si chiamava proprio Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Una denominazione più volte cambiata nel corso degli anni.
Alla figura di Giovanni Spadolini, scomparso il 4 agosto 1994, la Fondazione Spadolini Nuova Antologia – di cui Cosimo Ceccuti è presidente – dedica una mostra inaugurata nel dicembre 2023 dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Sarà divisa in tre fasi. Quella attuale riporta immagini e testimonianze del «giovane Spadolini» (1925-1947) dall’infanzia alla formazione culturale. La successiva, che verrà inaugurata nell’autunno 2024, tratterà della sua figura di storico e giornalista tra il 1947 e il 1972. La terza e ultima mostra sarà direttamente riferita a Spadolini uomo delle Istituzioni. Da parlamentare a ministro, da presidente del Consiglio a presidente del Senato.
La satira di Forattini su Spadolini? «Dopo le perplessità sulle prime vignette – risponde Ceccuti a una domanda – Spadolini divenne amico stretto di Giorgio Forattini. Al punto di chiedergli spesso il disegno originale come ricordo». «La cosa per Forattini si complicava quando ad esempio lo ritraeva insieme ad altri personaggi come il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Entrambi volevano l’originale della vignetta. A quel punto – conclude Ceccuti sorridendo – a Forattini non restava che ridisegnare un secondo originale, identico al primo. Cosa non sempre facile».